Le prime informazioni dell’esistenza di un possedimento denominato Sala Nova (probabilmente derivato da “cella nova” o “sala nova”, ossia un nuovo spazio/ambiente insediativo) è attestato in alcuni atti del XV secolo riconducendola a Gian Galeazzo Visconti entratone in possesso dall’incameramento dei beni dei Torriani.
Le prime informazioni dell’esistenza di un possedimento denominato Sala Nova (probabilmente derivato da “cella nova” o “sala nova”, ossia un nuovo spazio/ambiente insediativo) è attestato in alcuni atti del XV secolo riconducendola a Gian Galeazzo Visconti entratone in possesso dall’incameramento dei beni dei Torriani.

Particolare dell’intestazione dell’Estratto di Mappa; Catasto Teresiano, 1722, Sella Nova. Archivio di Stato di Milano
Particolare dell’intestazione dell’Estratto di Mappa; Catasto Teresiano, 1722, Sella Nova. Archivio di Stato di Milano
Successivamente diverrà di proprietà dai Conti Archinti(o) a favore di Cattani Giosuè, successivamente Verga Giovan Battista, fino alla Famiglia Bagatti Valsecchi che nell’800 opera su Sella Nuova alcuni sostanziali interventi come la costruzione della grande stalla per bovini, le case per i salariati, la demolizione dell’ala orientale della residenza posta a prosieguo del tratto di porticato, ancora visibile. E’ riportata da studiosi la notizia della rimozione di un “notabile camino rinascimentale” posto al piano terra di Sella Nuova e che la famiglia Bagatti Valsecchi avrebbe poi riutilizzato nella residenza di Milano. Dagli anni ‘50 Sella Nuova subisce complesse vicende di passaggi di proprietà e perderà molte delle funzioni agricole originarie. Nel 1980 la cascina viene espropriata per un progetto di edilizia popolare. Nel 1982 viene acquistata dal Comune di Milano che abbatterà le case dei salarati.
Successivamente diverrà di proprietà dai Conti Archinti(o) a favore di Cattani Giosuè, successivamente Verga Giovan Battista, fino alla Famiglia Bagatti Valsecchi che nell’800 opera su Sella Nuova alcuni sostanziali interventi come la costruzione della grande stalla per bovini, le case per i salariati, la demolizione dell’ala orientale della residenza posta a prosieguo del tratto di porticato, ancora visibile. E’ riportata da studiosi la notizia della rimozione di un “notabile camino rinascimentale” posto al piano terra di Sella Nuova e che la famiglia Bagatti Valsecchi avrebbe poi riutilizzato nella residenza di Milano. Dagli anni ‘50 Sella Nuova subisce complesse vicende di passaggi di proprietà e perderà molte delle funzioni agricole originarie. Nel 1980 la cascina viene espropriata per un progetto di edilizia popolare. Nel 1982 viene acquistata dal Comune di Milano che abbatterà le case dei salarati.

Estratto di Mappa del Catasto Teresiano, 1722, Sella Nova. Archivio di Stato di Milano
Estratto di Mappa del Catasto Teresiano, 1722, Sella Nova. Archivio di Stato di Milano
Grazie alle informazioni rintracciabili nei catasti storici è possibile evidenziare gli sviluppi insediativi della Cascina. Nel 1722 il Catasto Teresiano evidenzia chiaramente un ruolo rappresentativo, almeno di parte del bene, dettato dall’ampio Giardino all’Italiana che delimita la porzione della “Casa da Nobile“. Gli sviluppi successivi registrati già nel Catasto del Lombardo Veneto del 1856, chiarifica l’ampliamento avvenuto della porzione agricola, confermata nella sostanza dal Catasto del 1910.
Grazie alle informazioni rintracciabili nei catasti storici è possibile evidenziare gli sviluppi insediativi della Cascina. Nel 1722 il Catasto Teresiano evidenzia chiaramente un ruolo rappresentativo, almeno di parte del bene, dettato dall’ampio Giardino all’Italiana che delimita la porzione della “Casa da Nobile“. Gli sviluppi successivi registrati già nel Catasto del Lombardo Veneto del 1856, chiarifica l’ampliamento avvenuto della porzione agricola, confermata nella sostanza dal Catasto del 1910.

Foto aerea degli anni ’20. Archivio Famiglia Farina.
Foto aerea degli anni ’20. Archivio Famiglia Farina.
La foto aerea degli anni ’20 conferma lo sviluppo testimoniato precedentemente, mettendo in evidenza il carattere morfologico e tipologico della Cascina. L’ingresso ancora a sud con la Barchessa; la Casa da Nobile con il residuo del Giardino all’Italiana di cui è ancora visibile l’originale sedime; la nuova porzione delle abitazioni per i salariati che danno vita ad una corte secondaria. Gli orti per coloro che abitavano e gli sterminati campi da lavorare.
La foto aerea degli anni ’20 conferma lo sviluppo testimoniato precedentemente, mettendo in evidenza il carattere morfologico e tipologico della Cascina. L’ingresso ancora a sud con la Barchessa; la Casa da Nobile con il residuo del Giardino all’Italiana di cui è ancora visibile l’originale sedime; la nuova porzione delle abitazioni per i salariati che danno vita ad una corte secondaria. Gli orti per coloro che abitavano e gli sterminati campi da lavorare.
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